Mio Padre

Quando avevo 14 anni, scrissi questa poesia per mio padre, l’ho ritrovata per caso e ora che anche io sono padre, l’ho riletta con occhi diversi. Quando diventi padre impari e capisci cose che fino a quel momento ti sembravano impossibili. Adesso capisco ancor di più quanto sia stato importante mio padre per me, ad avermi insegnato senza volerlo, ad essere il padre che sono oggi.

Questi sono i versi di un ragazzino di 14 anni, a cui mancava tanto il suo papà.

Quegli occhi profondi
che mi guardavano dolcemente
quegli occhi languidi,
ogni volta che ne combinavo una
quegli occhi che ho ancora in mente
e che nulla e nessuno potranno farmi dimenticare.

Quelle forti braccia
che mi stringevano continuamente,
che mi riscaldavano quando avevo freddo
e che mi davano coraggio nei momenti di paura.

Quelle grandi mani
che allungava verso di me solo per accarezzarmi il capo
quegli sguardi strani
che mi facevano capire quanto mi volesse bene.

Quelle gambe enormi
sulle quali mi sedevo continuamente
e quelle storie strambe
che mi facevano addormentare ogni sera.

All’improvviso però mi lasciò,
soffrii molto
anche se forse non mi resi conto
di ciò che era successo.

Perché proprio lui?
Che era la persona a cui tenevo di più
colui che mi aiutava nei momenti bui
che mi rallegrava quando mi sentivo giù.

Avrei voluto dirgli
ancora tante cose
ma non ho potuto
a causa del suo cuore.
un cuore grande,
che ha cessato di battere troppo presto.

Torna Papà,
ho bisogno di te,
torna, ti prego
voglio solo dirti “TI VOGLIO BENE”.

Diego Di Franco

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