Sono un papà apprensivo!

Quando diventi genitore hai tante paure. La prima in assoluto è che tuo figlio possa avere problemi fisici, malformazioni o simili ed hai l’ansia ancor prima che nasca. Quando Enrico è nato, aveva i piedini in dentro, temevamo potessero rimanere così, ma poi col tempo si sono raddrizzati.
Poi ancor prima che facesse un anno ha avuto la sua prima crisi respiratoria e abbiamo scoperto che era un soggetto bronco reattivo. E in questi 4 anni abbiamo incrociato varie volte bronchiti, bronchiti asmatiche, polmoniti, polmoniti silenti, broncospasmi, laringospasmi e tutto ciò che ne deriva.
I suoi migliori amici sono diventati l’aeresol e il cortisone, amici che ci sono un po’ antipatici ma di cui oramai non possiamo fare a meno.


Inoltre da quando ha un anno e mezzo porta gli occhiali e adesso che ne ha 4 non riesce a capire perché gli altri bimbi possano additarlo come diverso o prenderlo in giro solo perché per vedere meglio ha bisogno degli occhiali.

Sono questi i due problemi con cui abbiamo lottato in questi quattro anni: gli occhiali, ma sopratutto la respirazione.

Gli occhiali non sono mai stato un problema, la bronco reattività un po’, dato che ci ha fatto conoscere tutti i pronto soccorsi delle città in cui siamo stati 

Sono un egoista perché troppo spesso quando aveva la tosse mi lamentavo, pensavo cose del tipo “Ma perché è sempre malato? PERCHÉ PROPRIO A LUI?

Poi col tempo mi sono reso conto che in realtà sono fortunato, perché ho un figlio bellissimo e tanto intelligente, che spesso ha la tosse, ma non smette mai di sorridere, nemmeno quando sta male!

Lui corre e salta come una trottola, qualche volta cade e piange, ma si rialza sempre. A volte mi accorgo casualmente che ha la febbre, perché nemmeno con la febbre a 40 si abbatte. Ha così tanta voglia di vivere che spesso gli devo urlare di stare fermo, soprattutto per evitare di litigare con l’inquilino del piano di sotto che viene a bussarmi a giorni alterni perché lui “salta troppo”.

Come si fa a lamentarsi perché un bimbo salta troppo? Ok sono d’accordo che dopo una certa ora non bisogna fare casino, ma non puoi venire a bussarmi alle 20 perché non riesci a sentire la tv! Mio figlio deve giocare! Fa parte di diritti e doveri di ogni bambino!

E mentre lo guardo fare l’ennesimo aerosol e sento la mamma imprecare e innervosirsi per questa maledetta tosse che come dice lui “è brutta e cattiva” ma quando bussa alla porta riesce ad entrare anche se la sbarriamo, penso…. “Ok, ogni tanto ha la tosse, ha delle tonsille che prima o poi dovremmo togliere, ogni tanto ci svegliamo nel cuore della notte e corriamo al pronto soccorso ma alla fine un giretto ogni tanto ci sta, non si può mica sempre restare chiusi in casa?” 

Ora ha preso l’abitudine di voler raccontare le cose quando io e la mamma siamo già impegnati a dialogare tra di noi, mi parla ma pretende che oltre ad ascoltarlo io lo guardi negli occhi, perché “Papà se parlo con te devo guardarmi, perché io ti guardo!” E come posso dargli torto?

Mi fa tante domande quando vuole capire qualcosa ed è una cosa stupenda rispondere a 200 mila domande per poi rendersi conto che non ci ha capito nulla.

Avendo un blog ho avuto l’onore e il piacere di conoscere tanti genitori coraggiosi, i cui figli non hanno la tosse o le tonsille gonfie, ma hanno problemi di linguaggio, problemi neurologici, problemi fisici seri che quando penso a me che mi lamentavo di una bronchite asmatica, allora mi sento piccolo piccolo e tanto stupido.

Si sono stupido perché sono un papà apprensivo, ho paura quando corre, quando salta, quando tossisce, quando starnutisce, quando piange, quando urla, insomma quando fa tutto quello che un bambino della sua età più o meno è normale che faccia.

Non sono un papà speciale solo perché amo alla follia mio figlio, probabilmente tra qualche anno Enrico dirà che sono un gran rompi palle e mi manderà a quel paese tantissime volte, incoraggiato dalla “ribellione adolescenziale”. Nell’attesa continuerò a disperarmi per un colpo di tosse o per un bronchite asmatica…..altrimenti che genitore sarei se non lo facessi? 

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