10 Novembre 2021
10 Novembre 2021
Tratto dalla Pagina Facebook del Dottor Tommaso Montini, postato Martedì 6 ottobre 2015 (clicca sulla data per leggere il post originale).
“Caro dott. ho letto recentemente un articolo in cui l’uso della tecnologia da parte dei bambini viene incoraggiato. In particolare l’articolo esponeva i pro dei tablet che sono un potente mezzo per favorire lo sviluppo cognitivo.
La nostra bambina ha tre anni e mezzo e come tutti i bambini è molto attratta dalla tecnologia. Molti suoi amichetti e i cugini hanno questo tipo di giocattoli. Mi chiedevo se non fosse giusto comprarne uno anche a lei. Cosa ne pensa?“Cara signora,
Un bambino di tre anni è un piccolo terremoto: non sta mai fermo, corre e gioca con tutto quello che trova.
E’ un piccolo grande esploratore e tutte le sue scoperte, attraverso il gioco che per lui è creativo, gli permettono di “costruire” il mondo.
Una scopa può essere un cavallo per cavalcare in una prateria… nella cucina di casa!
Una orribile, vecchia bambola di pezza può essere compagna di giochi più della più tecnologica delle bambole!
Nelle esplorazioni bambine ci sono sconfitte, che sono forse qualche “no” di mamma, ma anche e soprattutto vittorie che hanno il gusto della sua carezza, del suo sorriso, dei suoi baci!
Un tablet permette “grandi esplorazioni” da… fermi!!
I percorsi sono standardizzati o pilotati da un adulto, la fantasia libera è cancellata.
I giochi sono ripetitivi e le vittorie o le sconfitte hanno il gusto di un suono meccanico.
I colori sono belli, ma le immagini restano fredde, distanti. Ben altro rispetto all’abbraccio o l’approvazione di mamma!
La tecnologia è una grandissima opportunità. E’ indiscutibile. Ma le sue risorse si rivolgono alla parte cognitiva del cervello che matura in media intorno ai 21 anni!
Nei bambini invece il cervello dominante non è cognitivo ma emotivo. Loro ridono e piangono facilmente e parlano il “bambinese”, il linguaggio che “sente” e sa cogliere, in una frazione di secondo, il non verbale di uno sguardo, di un sorriso, di una carezza.
Un video, tablet, computer o televisione che sia, ha il potere immenso di ipnotizzare il bambino e bloccarlo. Straordinario! Niente più rischio che si faccia male, niente più capricci, niente più richieste… niente più bambino!
Ricordo uno dei miei slogan:
I giocattoli per bambini hanno le istruzioni per “imparare a giocare”?
Non sono giocattoli per bambini!
Tommaso Montini è un pediatra di famiglia di Napoli, sposato da 30 anni e padre di tre bellissimi figli.
Si interessa di malattie croniche e disabilità. Scrive testi divulgativi di sostegno alla genitorialità, si diletta a tenere incontri e corsi per genitori, ma soprattutto… si diverte molto a fare il pediatra.
Tra le sue pubblicazioni: Meno male che ci sono i bambini!, ed. L’isola dei ragazzi 2004; Me lo dici in bambinese?, ed. Paoline 2009; 4 chiacchiere col pediatra, ed. Franco Angeli 2014; Getzemani! Ingresso riservato, ed. Paoline 2015.